Con sentimento – Qualcosa di nuovo

img-20161111-wa0000Ci sono città di cui, francamente, lo confessiamo, ignoravamo l’esistenza. Una di queste, è Castelfranco di Sotto. L’abbiamo localizzata dalla scorsa stagione sportiva. Perché, proprio lo sport, ha questa meravigliosa capacità di fortificare le conoscenze geografiche di molti di noi. Castelfranco di Sotto è ad una manciata di chilometri da Fucecchio, patria di Simone Buti. Una in provincia di Pisa, l’altra in quella di Firenze. Da una La Pallavolo Castelfranco milita da due stagioni nel girone C della serie B1 femminile. Lo scorso anno, affrontammo l’allora neopromossa formazione pisana alla seconda di campionato. Era la prima trasferta della stagione. Venivamo dell’esordio casalingo contro il Pagliare, liquidato per 3 a 0, e affrontavamo fiduciosi quel primo step esterno del torneo 2015-2016. Noi, ambiziosi al punto giusto, loro, esordienti nella categoria. Nessuno pensava ad una passeggiata. Così come nessuno poteva immaginare quale doccia fredda avrebbe rappresentato quel primo viaggio… lontano dal PalaEvangelisti. Finì con un netto, rotondo 3 a 0 per il Castelfranco. Il primo set ci lasciarono a 16. Nel secondo arrivammo a 22, nel terzo ci fermammo a 20. Giulia Caverni, l’opposto, chiuse la partita con 21 punti e con la sua battuta in salto (6 punti diretti arrivarono grazie a questo fondamentale) risultò letale per la Tuum.

Quella sconfitta dell’ormai lontano 24 ottobre 2015, e quelle successive di Bologna e San Giovanni in Marignano certificarono le difficoltà di quella Tuum, lontano dalle mura amiche: nel girone di andata quattro sconfitte ed una sola vittoria. Castelfranco insomma, scalfì da subito, bruscamente, le nostre certezze; dette una prima spallata alle nostre speranze. Il rosa con cui pensavamo di colorare i nostri sogni, sembrò improvvisamente meno brillante. Quel 3 a 0 fu come un marchio, che faticammo terribilmente a scrollarci di dosso. Anche se, su quel campo, poi, furono davvero in pochi a passare: 10 delle 14 vittorie stagionali le pisane riuscirono a conquistarle proprio tra le mura amiche.

Castelfranco è insomma una piccola ma significativa parte della storia recente. Per tutto questo, era lecito guardare alla seconda trasferta della stagione, dopo la sconfitta della prima giornata a Ravenna, con grande attenzione. Dall’altra parte, oltre tutto, c’era buona parte della squadra che lo scorso anno si era imposta in soli tre set. Con Caverni, Andreotti, De Bellis, Puccini, Tamburini… Un gruppo reduce sette giorni prima dalla prima vittoria stagionale, sul campo del San Michele Firenze. Un team e un ambiente a caccia del bis della stagione precedente. Pronto insomma a fare, di nuovo, lo sgambetto alla “big” di turno.

Adesso però, cambiamo musica. “Qualcosa di nuovo”. Prendiamo una strofa e ne facciamo la colonna sonora della nostra quarta di campionato, di un turno che ci ha regalato la terza vittoria consecutiva di questo inizio di torneo, il terzo 3 a 0 di fila inflitto agli avversari. C’è qualcosa di nuovo. C’è qualcosa di diverso. Quel germoglio che abbiamo visto prendere forma nelle due partite casalinghe contro Firenze e Moie, continua a crescere. Più dei parziali dei set, che danno comunque il senso di un dominio netto (due set finiti a 18 e uno, l’ultimo, a 16) sono tante le cose che sono piaciute della prestazione in terra toscana… E’ piaciuto il modo di stare in campo, il giocare “di squadra” senza abbassare mai la guardia, il “rispondere” all’avversario con l’atteggiamento di chi “difende di squadra” tenendo a muro muro, provando a “sporcare” più palloni possibili e poi lavorando con grandissima attenzione e dedizione in difesa… Qualità tecniche e di atteggiamento che, se applicate con costanza, fanno di te un cliente rognoso per chiunque, una squadra contro cui devi sudarti ogni scambio, contro cui, se non hai pazienza, non riesci a tenere botta. Poi, ovviamente, ci sono le qualità “offensive”, il valore degli attaccanti di palla alta, quelle dei centrali, le scelte efficaci in cabina di regia. Ci sono stati molti ingredienti significativi nella vittoria di Castelfranco. In una partita bella da vedere per chi ha nel cuore i colori della Tuum, una partita convincente, entusiasmante. Uno spettacolo vero, persino emozionante, come ci hanno raccontato certi vecchi lupi del mare pallavolistico…

C’è tanta potenziale qualità che sta emergendo, giorno dopo giorno, in questa squadra. Che continua a crescere, cha ha ampi margini di crescita. Che può arrivare lontano grazie al lavoro quotidiano, all’impegno costante, all’applicazione, alla professionalità, all’esperienza, al talento di tutti, ma proprio di tutti i componenti di un gruppo in cui c’è ancora molto da scoprire.

Una squadra costruita per essere “qualcosa di nuovo”, che vuole esserlo, sapendo che nello sport non c’è nulla di scontato, che tutto devi guadagnartelo, sudartelo, meritartelo sul campo.

Ma abbiamo bisogno di “qualcosa di nuovo”, di qualcosa di positivo, che accenda i nostri sogni e le nostre speranze. Nella vita, nello sport, ovunque. Come dice quella strofa lì… “Sogno, qualcosa di buono, che mi illumini il mondo, buono come te…”. Dodici mesi dopo siamo tornati a Castelfranco e là dove cademmo fragorosamente, abbiamo scoperto che c’è “qualcosa di nuovo”. Come ha detto Veronica nel post partita “è presto per guardare la classifica”. Il campionato è appena iniziato, la strada è ancora lunghissima. A noi, intanto, basta sapere che c’è qualcosa di nuovo. “Che illumini il mondo, proprio come te…”.

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