CON SENTIMENTO – La ragazza dagli occhi del cielo

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Nove Oscar in un colpo solo, non si vincono facilmente. Per riuscirci devi chiamarti Bernardo Bertolucci e dirigere un colossal come “L’Ultimo Imperatore”. Accadde nella notte degli Oscar del 1988, una notte che segna un’epoca, celebrando il trionfo di uno dei più grandi registri della storia del cinema. Ma, sportivamente parlando, ci piace pensare che in quello stesso anno ci siano state molte altre notti particolari, passate magari a parlare, a cercare accordi, a smussare angoli e punti di vista… E che alla fine di una di quelle notti, diverse persone di buon senso abbiano deciso di far entrare nella storia il 1988, per un altro evento davvero epocale, che ha cambiato il modo di vivere la pallavolo di un intero territorio. Qualcosa che assomiglia molto a quello che è avvenuto in questa estate tra Wealth Planet Perugia e Pallavolo Perugia, che hanno scelto di iniziare un intelligente, costruttivo percorso comune. Il 1988 è l’anno in cui nasce una delle realtà pallavolistiche migliori degli anni ottanta, forse la prima grande sinergia sportiva della nostra regione nel mondo delle schiacciate. L’idea, parafrasando uno degli elementi portanti dell’Ultimo Imperatore di Bertolucci, è quella di abbattere la “città proibita”… del campanile, dei personalismi, della dispersione di energie umane ed economiche. E’ con questo spirito e con molto altro che, nel 1988, nasce la Pallavolo Media Umbria, che unisce sotto lo stesso marchio tre distinte realtà sportive: Pallavolo Deruta, New Volley Marsciano e Avis Pallavolo Marsciano. Un grande team che si pone l’obiettivo di far crescere il volley maschile e femminile nei territori di Marsciano, Deruta, Collazzone, Collepepe e San Venanzo. Un progetto lungimirante, un’idea vincente, una culla per tanti ragazzi e ragazze che, vestendo i colori della Pallavolo Media Umbria hanno spiccato il volo verso grandi mete sportive. Di quel progetto, di coloro che hanno vissuto quell’esperienza da dentro, lasciando un segno importante del loro passaggio, può beneficiare anche la Tuum di oggi, grazie alla presenza di due personaggi del calibro di Remo Ambroglini e Massimo Volpi: professionalità di assoluta eccellenza, adesso al servizio di un progetto molto, molto ambizioso. In campo, invece, c’è un’atleta che di quella stagione d’oro è stato uno dei talenti migliori, colei che occupa in questa stagione il centro della rete nel progetto perugino: Martina Tiberi.

Tra le decine di ragazze che sono uscite dal fiorente vivaio della Pallavolo Media Umbria, tra l’altro diretto da grandi presidenti come Mauro Andretta prima e Giancarlo Toccaceli poi, Martina ha stabilito un primato assoluto, che merita di essere ricordato ancora oggi. Lo fecero ovviamente al tempo, con il dovuto rilievo, tutti i media locali, con titoli come questo: “Volley, una marscianese in azzurro”. Martina è stata infatti la prima ragazza del territorio ad entrare nel giro della nazionale. Le cronache dell’8 luglio 2007 raccontano: “La quindicenne Martina Tiberi ha ricevuto la convocazione da parte del selezionatore della nazionale italiana Pre-Juniores. La notizia rappresenta, oltre che una soddisfazione personale per la giovanissima atleta, anche un riconoscimento del buon lavoro portato avanti in questi anni dal movimento pallavolistico marscianese, ormai un punto di riferimento per la regione”. Se mai il progetto Pallavolo Media Umbria avesse avuto bisogno di un fiore all’occhiello da esibire con orgoglio, quello fu il più prestigioso possibile: la testimonianza tangibile della qualità del lavoro svolto da un sodalizio capace di forgiare, anche in una piccola regione come l’Umbria, talenti in grado di mettersi in luce a livello nazionale. Lo sport è anche poesia, e questa parte della storia di Martina sembra fatta apposta per diventare poesia, una poesia di colori dominata dalla stessa tonalità… L’azzurro degli occhi di una quindicenne che, indossando il biancoazzurro marscianese, vola verso l’azzurro della nazionale… Indaco dagli occhi del cielo, ecco il titolo perfetto per questa poesia…

Martina, per arrivare fin lì, per conquistare la scena, non ci ha messo molto. Ha iniziato a muovere i primi passi nel volley che conta poco tempo prima di quella convocazione. La trafila nel settore giovanile, i passaggi classici del percorso di ogni atleta che poi, in una realtà importante come quella marscianese, portano all’approdo nella squadra maggiore: dalla stagione 2006-2007, quella che precede appunto la chiamata in azzurro, il giovane talento “dagli occhi del cielo” è già nella rosa della squadra che affronta il terzo campionato nazionale, la serie B1.

Lo sport, come abbiamo detto, è anche poesia. Ma è pure prosa. E’ un racconto che non ubbidisce né a regole metriche né a percorsi prestabiliti. La convocazione azzurra è un traguardo, un premio, uno stimolo. Ma sarà anche, in qualche modo, un momento particolare nella crescita sportiva di Martina, che dopo essersi cimentata con i ruoli di centrale e di opposto, scopre anche la possibilità di aprirsi una strada come palleggiatrice. Un’opportunità che sarà in effetti un’occasione di crescita, che aumenterà le sue qualità tecniche, quelle che le permettono di essere oggi una delle centrali più forti della categoria.

Quella della “Martina Tiberi palleggiatrice” rimarrà però solo una parentesi. La poesia, diventa prosa. E’ prosa, un percorso che, a metà della stagione 2009-2010 incontra variazioni non previste, quelle che cambiano approcci e desideri. Martina sceglie di tornare a giocare come centrale. E’ prosa veder sbiadire l’azzurro, ogni tipo di azzurro, non riconoscersi più negli stessi colori o forse semplicemente, al di là dei colori, non riconoscersi e basta. La maglia bianco azzurra finisce in un cassetto in attesa di tempi migliori. Tempi migliori, che verranno. Il tempo, è proprio un grande, meraviglioso risolutore… Col tempo, infatti, diversi tasselli ritorneranno al loro posto. Non a caso, in tema di luoghi natii, il legame sportivo di Martina con Marsciano, escludendo la stagione 2010-2011 giocata a San Feliciano, continua fino alla stagione 2012-2013. In tutto saranno cinque i campionati giocati in serie B1, e uno, l’ultimo, quello del 2012-2013 in serie B2, a fare di Martina un tassello importante del mosaico Pallavolo Media Umbria.

Curiosamente, in seguito, la carriera della forte giocatrice marscianese si sviluppa tutta nelle squadre della nostra regione. Così, dopo Marsciano e San Feliciano, nella stagione 2013-2014, Martina sceglie di risalire in B1 e lo fa accettando la proposta di Bastia Umbra, dove si affida alle cure del tandem formato da Gianluca Ricci e Alessandro Papini. Sarà una stagione importante quella, per Martina, che trova due grandi conoscitori della pallavolo, due maestri, disposti ad affinare le sue qualità tecniche. “Lavorammo tantissimo sui fondamentali, sugli spostamenti, sul posizionamento delle mani a muro” ricorda Alessandro. “Arrivava sempre almeno venti minuti prima delle compagne – gli fa eco Gianluca – per svolgere un lavoro specifico con grande disponibilità”. “Ha avuto fiducia nel lavoro che abbiamo fatto – prosegue Alessandro Papini – e questo è stato gratificante per noi e credo molto utile anche per lei”. “Tecnicamente – chiosa Gianluca Ricci – per me è la centrale più forte della serie B1: battuta, muro, difesa, secondo tocco. Ha tutte le caratteristiche di una giocatrice completa”. La stagione bastiola è davvero formativa nel senso più ampio del termine, è ricca di soddisfazioni e si conclude con un ottimo sesto posto, ad una manciata di punti dalla qualificazione-play off. Ed è soprattutto una grande dimostrazione di umiltà. Con sette campionati di serie B alle spalle, Martina accetta di “rimettersi in discussione” dal punto di vista tecnico, di credere nel lavoro che gli allenatori le chiedono di fare, di applicarsi con disponibilità e passione. Chapeau.

Terminata l’esperienza con la “Edilizia Passeri” arriva la chiamata di Orvieto, altro ambiziosissimo team della B1 femminile che si accaparra il talento di Martina. Si apre così un biennio importante con i colori gialloverdi, con cui arriva anche la vittoria in Coppa Italia nella stagione 2014-2015. Avrà un sapore dolce e amaro per Martina quel successo, perché un problema importante alla caviglia la costringe a saltare il finale di stagione e a trascorrere un’estate in cui deve tirar fuori tutta la tenacia e il carattere di cui dispone per farsi trovare pronta all’inizio della stagione successiva, quando ad Orvieto si riforma il fortunato sodalizio con Gianluca Ricci, che guiderà la Zambelli ai play off per la promozione in A2.

Quella del successo nella Coppa Italia del 2015, è un’onda lunga che si propaga fino alla stagione successiva… A Marsciano, quella vittoria non è passata ovviamente inosservata. E’ bello quando una città si ricorda dei propri figli, li segue anche quando sono lontani e appena può ne celebra i successi. E’ senso di appartenenza, è quel filo che non si spezza mai e che ti ricorda sempre chi sei, da dove vieni e , forse, dove vorrai sempre tornare… Perché quella è, davvero, casa tua. Il 7 marzo del 2016, sul palco del Teatro Concordia, per ricevere il prestigioso Premio Nestore (riconoscimento che viene assegnato annualmente alle eccellenze dello sport nazionale e locale), salgono due protagoniste della conquista della Coppa Italia di Serie B, due marscianesi doc, due grandi amiche: Martina Tiberi e Flavia Volpi. Due tasselli importanti di quel mosaico nato molto tempo prima sotto le insegne della Pallavolo Media Umbria: due atlete che continuano con successo la loro avventura sportiva e una tradizione importante. Non può non avere un sapore speciale quel premio. Non è un evento qualsiasi, essere lì, quella sera, per Martina e Flavia. Perché la pallavolo è anche questo. E’ crescere insieme, trovarsi, sapere che ci sono legami che resisteranno al tempo e alle maglie… Loro, sono due amiche vere… Di Martina, Flavia dice: “Da amica dico che non è facile trovare persone come lei, è una combattente, ma dal cuore d’oro !” E se lo dice lei, non possiamo che crederci…

Martina Tiberi è un talento, una giocatrice che ha saputo apprendere le molte lezioni che la vita sportiva le ha offerto. Rappresenta la fusione perfetta di qualità tecniche e personali, cui bisogna aggiungere una forza un po’ speciale, quella di chi è chiamato ad inseguire i suoi sogni sportivi, convivendo con un fisico che richiede di essere curato con particolare attenzione. “Nonostante i vari acciacchi – ci spiega Flavia, proprio l’amica di tante battaglie che in questa stagione gioca ad Acquasparta – non si è mai data per vinta, ha sempre faticato per rialzarsi ma ci è sempre riuscita ! La riprova è questo ulteriore anno di pallavolo ad alti livelli, per di più con una nuova squadra e nuove compagne…”. Già, una nuova grande sfida per Martina, la ragazza “dagli occhi del cielo”, che ha deciso di cambiare decisamente il colore con cui continuare la sua avventura sportiva. Ha scelto il nero, le magliette nere della Tuum, per una nuova sfida di alto livello, nella città pallavolisticamente più importante della regione, magari per toccare con mano un sogno chiamato serie A2. Per scrivere, forse, la pagina più speciale della sua ancora giovane carriera.

Una di quelle pagine che potrebbero entrare davvero nella storia, quelle pagine che se le vivi circondata dalle persone che ami, dalla tua famiglia innanzitutto… da chi ti fa battere il cuore e dagli amici di sempre, te le godi molto di più… Chissà, magari è proprio per questo che Martina ha vissuto la sua carriera sempre nelle nostre squadre, in questa nostra terra che è legame, destino e punto di riferimento, sempre. Ci auguriamo davvero che quella di Martina e di tutti noi, sia la stagione più felice possibile. Una stagione da ricordare, da raccontare per esempio ai propri nipoti, anche quando questo tempo sarà ormai lontano… “Tu, Giada, non puoi ricordare quando ti tenevo in braccio… Ma io quel tempo, non l’ho dimenticato… Come quando giocavo all’Evangelisti e…” Il finale della storia, di questa storia, ancora non lo conosciamo: è tutto da scrivere. Forse è solo un sogno. Ma, forse, questo sogno, insieme, possiamo farlo diventare realtà…

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